12 Nov 2017

Il progetto Ostia Marina, laboratorio e scuola per gli archeologi del futuro

Il professor Massilmiliano David nello scavo

 

Un’intervista con il professor Massimiliano David
Red: Simona Bombarda

Nel 2007 il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna avviava a Ostia antica le prime indagini archeologiche, con lo scopo di approfondire la conoscenza della fase tardoantica della città e allo stesso tempo dare l'opportunità agli studenti di imparare il metodo stratigrafico.
Il sito scelto era un’area extraurbana – solo parzialmente conosciuta - posta tra il mare e le mura tardorepubblicane di Ostia Antica. Dopo le prime esplorazioni del terreno, la documentazione e le prospezioni geofisiche, il progetto e’ diventato operativo come scavo a partire dal 2009. Il Progetto Ostia Marina era ormai una realtà scientifica. Anche quest’anno si e’ svolta una nuova campagna in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia Antica.
Ne abbiamo parlato con il professor Massimiliano David, direttore della missione archeologica.

Professore, perchè si chiama 'Progetto Ostia Marina'? Che cosa vuol dire?
Il nome identifica la missione archeologica dell’Università di Bologna a Ostia Antica, in particolare nel quartiere fuori Porta Marina. Questo quartiere è uno dei suburbi piu’ importanti della città antica, convenzionalmente chiamato quartiere “fuori Porta Marina” perche’ appunto si trova al di fuori delle mura, appena usciti da Porta Marina.

Che tipo di progetto è?
Il tentativo è quello di documentare, spiegare, raccontare la storia di un settore della città che si sta rivelando sempre più utile per comprendere non solo ciò che succedeva fuori delle mura, ma anche più in generale nell'intera città.
L’evoluzione di questo quartiere è un pò il tema nostra ricerca, puntata soprattutto sullo studio di Ostia tardoantica. Tenendo sempre presente il fatto che la tarda Antichità è uno dei momenti meno conosciuti della storia di Ostia. Una volta si pensava che Ostia finisse la sua vita all’inizio del quinto secolo, che morisse e non proseguisse in nulla.
Oggi cominciamo a raccontare tutta una parte della storia della città che, anche per i metodi utilizzati fino a non molti anni fa, era rimasto sempre in ombra.

Sepolcro monumentale di Cartilio Poplicola, una delle tombe

Normalmente questa parte della città era stata destinata ad essere una necropoli?
Inizialmente era un quartiere segnato dalla presenza di tombe, ma non solo, Vi erano luoghi di culto, come l'importante santuario della Bona Dea. E c’erano anche attività commerciali e ville, quelle che chiamiamo villae, cioè residenze anche piuttosto prestigiose tra la città e il mare. (si veda anche l’articolo ‘A country house with a view’, red)

Lei stava parlando di tecniche nuove. Quali?
Abbiamo cercato di esperimentare un pò tutte le tecnologie più avanzate nel campo dell’archeologia. Adesso è cosa comune, ma quando abbiamo iniziato era più raro esplorare le nuove frontiere della tecnologia. Tali metodiche si possono mettere in campo con vari strumenti. Per esempio, abbiamo fatto ricorso al laser-scanner, col quale abbiamo  documentato, ad esempio, il mitreo, in particolare lo 'spelaeum' del Mitreo dei marmi colorati grazie alla cooperazione dell’ ENEA di Bologna. Utilizziamo normalmente la stazione totale e più tradizionali teodoliti, strumenti

Lavori in corso

di lavoro ormai indispensabili per la documentazione, ma documentiamo strutture e strati in 3D Possiamo dire il Progetto Ostia Marina è uno scavo tecno-stratigrafico. Quindi gli studenti non solo imparano a scavare ma anche a confrontarsi con questi strumenti innovativi che permettono di documentare lo scavo come non si era mai fatto prima. Non solo: gli studenti vengono a contatto con l'intera gamma degli oggetti diffusi nel mondo romano e tardiromano

 

 Lavori in corso 

Il progetto indaga un'area lungo la strada verso l’aeroporto di Fiumicino. Forse parte di questo quartiere è sotto la strada?
Dove passa la strada attuale più o meno passava la via Severiana,  la via costiera, che collegava un pò tutti gli insediamenti del Lazio lungo il litorale. 
Probabilmente esisteva come pista già nel primo secolo d.C. ma fu molto ben attrezzata, molto ben strutturata, solo all’epoca di Settimio Severo. Ecco il motivo per cui è chiamata Via Severiana. Al di là della via Severiana c’era il mare, una delle due ragioni dell’esistenza di Ostia. L’altra era il Tevere. Purtroppo, la costruzione della via, quella su cui oggi sfrecciano  le automobili che vanno verso l’aereoporto o verso Roma ci priva della possibilità di leggere compiutamente il rapporto tra la città e il mare. Ma anche questo è un aspetto che stiamo studiando. Il quartiere fuori porta marina alimenta non solo i nostri interessi per il paesaggio urbano antico, ma anche quelli per la storia del paesaggio naturale.

Un altro giorno nello scavo commincia.

Da dove provengono gli studenti?
Ogni anno c’e’ un bando pubblicato su internet e  aperto a chiunque voglia fare domanda. Le domande devono essere compilate da studenti universitari di archeologia. Abbiamo sempre avuto studenti da tutto il mondo. Abbiamo avuto studenti da Francia, Belgio, Germania, Stati Uniti, Spagna, Grecia, Croazia, Svizzera, Russia, Slovacchia e altri. Dall’Olanda finora nessuno. Pero’ ci farebbe piacere averne. Quest’anno è stato il primo anno nel quale abbiamo avuto molti più italiani che stranieri. Pensiamo che sia dovuto anche un po’ alla crisi che sferza l'Europa.

Lavori in corso

Quanti anni hanno già studiato questi studenti?
Qualunque anno. Il nostro obiettivo è insegnare a scavare, ma accogliamo anche persone esperte che si uniscono a noi, cioè che hanno già scavato, con maggiore esperienza. Il nostro compito, come università, è di fare ricerca e, al tempo stesso, di insegnare. Abbiamo insegnato a centinaia di studenti che hanno fatto la loro prima esperienza di scavo con noi. Abbiamo una media, ogni anno, di domande che varia tra 150 e 250. Poi - dopo ;a selezione - accogliamo di solito tra i 20 e 30 studenti per ogni turno (i turni psoosono tre o quattro), 

Come si lavora con studenti che non hanno mai scavato?
Teniamo lezioni di orientamento e in primo luogo facciamo una visita a Ostia con lezioni introduttive. In tanti anni, poi, abbiamo organizzato circa 60 visite archaeologiche nel siti più importanti del Lazio a di Roma con la collaborazione delle istituzioni culturali italiane e straniere. Ll'archeologia non è solo scavo. In ogni caso, trattandosi di studenti di archeologia sanno cosa sia un sito archeologico o uno scavo archeologico.

E vero, ma hanno studiato la teoria, non la pratica.
Si, alcuni sono alle primi armi, altri già esperti. Noi insegnamo concretamente sul posto, dai primi rudimenti fino alle operazioni più delicate che potremmo definire chirurgiche.. Dopo 15 giorni tutti escono con una consapevolezza abbastanza unica. Riceviamo spesso lettere di ringraziamento perchè i ragazzi si sentono molto aiutati a imparare questo tipo di attività, che potrà diventare un giorno anche il loro lavoro.

Lavori in corso

Dove abitano gli studenti?
Gli studenti di Bologna abitano in appartamenti che sono riservati a loro. Poi abbiamo una sede della missione occupata dai membri dello staff, che si trova a Ostia, ma non nel centro del borgo. Gli studenti che non sono dell’Università di Bologna, e ce ne sono tanti, devono trovarsi autonomamente  una sistemazione. Spesso trovano al Lido di Ostia oppure a Roma, o nei paesi vicini. Qui ci sono vari centri, come Acilia ad esempio, dove si trovano facilmente appartimenti in affito.

Quali problemi si incontrano con un progetto cosi’?
L’ organizzazione di un progetto così ambizioso non è cosa semplice che ci impegna continuamente. Però bisogna anche dire che dopo undici anni si è formata un'equipe di persone che si conoscono cosi bene tra di loro e che sanno talmente bene come operare che diviene una sorta di macchina, in cui anche se le persone cambiano -  perchè le persone cambiano - ,alcuni magari vanno a fare un altro lavoro oppure arrivano nuove leve. La macchina è però in grado di proseguire, muoversi e funzionare facilmente. Questa equipe è la stessa che quest’anno ha cominciato a lavorare anche a Civitavecchia con buonissimi resultati nella scoperta di Aqua Tauri. Ciò dimostra che anche spostandoci in un altro sito la squadra funziona.

Que cosa avete trovato già?
Nelle campagne degli anni precedenti abbiamo indentificato le Terme di Sileno, il Caseggiato delle due scale, il Terme dello Scheletro, la Caupona del dio Pan e il Mitreo dei Marmi colorati. Quest’anno abbiamo anche indagato le Terme della Marciana e le terme di Musiciolus. Le terme e il fenomeno del termalismo sono uno degli aspetti più importanti del Progetto Ostia Marina. Stanno emergendo importanti evidenze sull'evoluzione del termalismo a Ostia e, più in generale nel mondo Romano.
Bisogna dire però che senza l'aiuto e il sostengno del Parco archeologico di Ostia antica nulla sarebbe sato possibile.
(Per leggere un rapporto più tecnica: http://www.ostia-foundation.org/ostia-marina/)

Il profesor Massimiliano David e il presidente di Roman Ports, Lukas Burgering

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